Un'eccellenza siciliana è il melone Cartucciaru di
In questo periodo, le campagne di Paceco ospitano le piante del delizioso Melone Cartucciaru, una prelibatezza unica al mondo che è possibile assaporare solo in questa zona d’Italia… e pensare che fino a pochi anni fa questa coltura era andata persa e viveva solo nella memoria dei pacecoti!
Per fortuna gli abitanti di queste zone non si sono rassegnati alla “perdita” del loro prezioso melone, un frutto che, da sempre, ha insaporito le granite siciliane e non solo. Nell’ultimo ventennio i pacecoti sono infatti riusciti nell’intento di riportare in vita questa antica coltura.
Attracchiamo al porto di Trapani e seguiamo la strada che arriva a Paceco, pronti a scoprire la zona agricola votata alla coltivazione del Melone Cartucciaru!
In Sicilia il melone si coltiva da almeno 2400 anni.
Il Melone Cartucciaru di Paceco (Cucumis melo) è una varietà antica di melone che si coltiva sin dai tempi dell’antica Grecia. Nella Bibbia la regina di Saba regala il melone a Re Salomone mentre è certo che Cleopatra usasse una maschera di bellezza preparata con una polvere ottenuta dai semi di melone, zucca e cetriolo.
Già in queste epoche il frutto veniva coltivato in Sicilia, tanto che, nel quarto secolo avanti Cristo, Diodoro Siculo aveva inserito questa pianta nella lista delle produzioni eccelse dell’isola.
Ma veniamo agli anni ‘90 e 2000: in questo periodo le coltivazioni di melone di Paceco furono abbandonate per dare spazio a specie commerciali che assicuravano raccolti più abbondanti in tempi ridotti.
Fortunatamente, grazie all’impegno dell’Assessorato delle risorse agricole e alimentari della Regione Sicilia, alcune aziende decisero di reintegrare questa coltivazione nei loro poderi.
Ottenuta la semente originale da un agricoltore 92enne, (a sua insaputa) uno dei pochi depositari di una tradizione millenaria, i pacecoti sono riusciti a riportare in vita questa coltivazione unica al mondo: ed ecco che, dopo una decina d’anni, il Melone Cartucciaru spopola sulle tavole del trapanese.