I pomi di Sodoma, noti anche come Solanum linnaeanum, sono una pianta arbustiva originaria del Sudafrica, ma ormai naturalizzata in molte regioni del Mediterraneo, compresa la Sicilia. Il loro nome evoca immagini bibliche e leggendarie, legate all'episodio dell'incendio di Sodoma.
Questi frutti, dall'aspetto invitante, nascondono un segreto amaro. Nonostante la loro bellezza esteriore, la polpa a maturazione si trasforma in una polvere nera, dando origine alla leggenda che al loro interno si nascondessero fuoco e fumo. In realtà, la pianta contiene solanina, un alcaloide tossico che rende i frutti immangiabili.
Storia e Usi
Introdotti in Europa nel XVIII secolo, i pomi di Sodoma si sono diffusi rapidamente, colonizzando terreni incolti e marginali. In Sicilia, sono diventati un elemento caratteristico del paesaggio rurale, sebbene la loro presenza sia spesso limitata a zone inospitali.
A causa della loro tossicità, i pomi di Sodoma non hanno mai trovato un utilizzo alimentare. Tuttavia, nel passato, sono stati impiegati in alcune pratiche popolari, come rimedi fitoterapici (da evitare assolutamente a causa della loro pericolosità) o come deterrente per gli animali.
Caratteristiche Botaniche
I pomi di Sodoma sono facilmente riconoscibili per le loro spine robuste e le foglie lobate. I fiori, di colore violaceo, sbocciano in primavera e in estate, dando origine a bacche sferiche che maturano in autunno, assumendo una colorazione giallo-arancio.
Un Simbolo della Natura Selvaggia
Oggi, i pomi di Sodoma rappresentano un simbolo della natura selvaggia e incontrollabile. La loro presenza è un promemoria della capacità delle piante di adattarsi e colonizzare anche gli ambienti più ostili.
Avvertenza: È importante sottolineare che tutte le parti della pianta sono tossiche. L'ingestione dei frutti può provocare gravi disturbi gastrointestinali.